Ai 999 Sconfitti su 1000 dalla Bilancia

Lo scopo di queste mie riflessioni, endocrinologo in veneranda età, è fornire consigli utili ai pazienti che si approcciano per la prima o per la millesima volta, dopo 999 sconfitte, ad un tentativo di armonia con il sapersi alimentare in modo divertente e sano e di evitare l’ineluttabile percorso verso l’obesità.

Quando ho preso la specializzazione in Endocrinologia e Malattie Metaboliche, nei vari testi c’era sempre un capitolo dedicato all’ obesità, in quanto le conoscenze del tempo ritenevano che l’essere obeso fosse un problema esclusivamente ormonale.

Oggi, dopo una vita trascorsa davanti a migliaia di pazienti posso affermare con certezza che l’obesità, quasi sempre è un problema psicologico / psichiatrico e non ormonale.

Una prima favola metropolitana ci narra che molti pazienti sono convinti, e purtroppo anche molti medici, che il loro sovrappeso propedeutico alla loro obesità dipenda dalla tiroide. Il malfunzionamento causa certamente variazioni di peso, ma è la tiroide a essere malata: se funziona poco si fa terapia supplementare; se si tratta di ipertiroidismo si provano le classiche terapie mediche, con la opportunità, se non si ottengono benefici, di togliere la tiroide e prendere ormoni oralmente.

Una seconda favola nota è quella sulla menopausa che fa ingrassare. La menopausa in realtà non fa ingrassare nessuno: il riassetto ormonale delle donne che vanno in menopausa in Italia è lo stesso delle donne che vanno in menopausa in Biafra! Soltanto che lì puoi diventare agitato e instabile quanto ti pare per gli ormoni che calano, ma non essendoci da mangiare, non prendi un etto in più. La menopausa rende psicologicamente labili, l’ansia induce a gratificazioni reperibili facilmente come il cibo e tutto questo porta i chilogrammi in più, ma solo dove cibo e alcool sono disponibili.

La menopausa interviene nelle diverse localizzazioni del grasso: da giovani il grasso in eccesso finisce in genere su bacino e cosce, in menopausa il grasso in eccesso si mette tutto sulla pancia e su petto e spalle, come avviene per gli uomini.

Altra situazione da discutere: la pillola fa ingrassare o non fa ingrassare? La pillola può provocare ritenzione idrica il primo mese e poi basta, altrimenti chi prende la pillola per un anno dovrebbe aumentare di 12 kg.

Un’altra favoletta diffusa è la purificazione attraverso il bere litri di acqua, per eliminare nel fiume dell’urina grassi, tossine e chilogrammi: non c’è una donna in giro che non sia attaccata ad una bottiglietta d’acqua nella speranza di dimagrire! A me più che altro sembra un inconsapevole richiamo fallico o il pronto auto-intervento simbolico di un qualsiasi malessere; non molto tempo fa, se cascavi dalla bicicletta o prendevi un qualsiasi spavento ti davano un bicchiere d’acqua.

Altro mito universale: Il cortisone fa ingrassare. In realtà non fa ingrassare nessuno: può provocare ritenzione idrica a seconda del cortisonico usato e stimolare l’appetito; basta tenere corretto il rapporto introito calorico / consumo e essere aiutati dai farmaci anoressizzanti nell’utilizzo cronico. Chi ha la sclerosi multipla o malattie autoimmunitarie e fa cortisone a vita dovrebbe diventare un elefante?

 

L’esplosione mediatica intorno al cibo (non esiste ora del giorno in cui tu accenda la TV e che non ci sia un programma sulla cucina) ha prodotto molto caos; stesso caos prodotto dalle miriadi di corsi e lauree brevi, che abilitano ragazzine a prescrivere diete senza arte né parte, il fulcro delle quali è sempre il diario alimentare di 100 anni fa o il non mangiare dopo le 19; le migliaia di pagine su Internet contribuiscono a dare altrettante opinioni discordanti intorno ad un problema molto semplice da ottenere: raggiungere e mantenere il Peso Forma.

Saperlo mantenere non è soltanto una questione estetica, ma preventiva sulla nostra salute. In ogni età, questo equilibrio porta solo giovamento: se a 30 anni, con un apparato scheletrico integro, il mio Peso Forma è 71 chilogrammi, è logico pensare che a 70 anni, con uno scheletro vecchio e fragile, probabilmente osteoporotico, probabilmente peseremo 10kg in più che non dobbiamo sostenere per non avere dolori. Bisogna mantenere il Peso Forma congruo per l’età, arrivando ad un compromesso tra mantenere un viso salutare e il peso da raggiungere.

Per queste considerazioni, ho sentito il piacere e il dovere di medico di rimettere le cose a posto, nelle fondamenta di una disciplina che ormai è una Babele. Oltre ai consigli base sul Peso Forma, per chi fosse interessato, ho voluto terminare con un approfondimento sullo stato dell’arte della patologia psichiatrica grave vincolata al cibo, in quanto offre spunti interessanti per differenziare situazioni molto diverse, che hanno come denominatore comune il cibo stesso, ma che necessitano di altri interventi psicologici e farmacologici.

Cibo: Piacere e Tormento

Il rapporto con il cibo e la nostra immagine corporea è quasi sempre conflittuale, anche in noi presunti sani. In ordine e grado: ci tormentano la magrezza eccessiva, il seno piccolo, il sovrappeso localizzato in punti strategici, il sovrappeso diffuso, più comprensibilmente l’obesità.

Senza essere malati, la maggior parte di noi, oltre ai problemi oggettivi della vita, ci aggiungiamo anche questo, completamente gratuito.

Il paradosso è che il tormento si genera da cibo ed alcool, che sono due rari elementi semplici, in grado di farci stare sereni, sia per il gusto, sia per la convivialità.

Dell’amore si potrebbe dire la stessa cosa, ma due persone che si amano sono molto più complicate mentalmente, rispetto ad un piatto di spaghetti al pomodoro e basilico e ad un bicchiere di champagne. In amore, le dinamiche sono infinitamente più complesse; tenere una relazione in equilibrio attivo è oggettivamente complesso. Noi, Homo Sapiens, siamo messi in crisi anche da un piatto di spaghetti: prima e dopo averlo mangiato a seconda di come vogliamo apparire. Piacersi è legittimo, tormentarsi no. Tenere un Peso Forma è una questione solo mentale, se vogliamo tenerlo. Se non vogliamo tenerlo, perché ci piace stare seduti a tavola e vivere fino a perdersi quel momento magico, in cui la vita sembra sdraiata su una foglia di basilico, dobbiamo accettare serenamente questo infinito piacere.

Il tutto si riduce, in un cervello sano, come presumiamo essere il nostro, ad una scelta piccola e facile: vogliamo più piacerci e piacere agli altri, o vogliamo più godere gustandosi il cibo e il vino? Come è possibile rendere una scelta così semplice un conflitto quotidiano? Perché si deve insinuare il dubbio, insistente come una mosca, contagioso come un virus, tra preferire uno stile di vita o l’altro? Mi viene da chiederci se siamo così sani. Per scelte di spessore maggiore fino quanto possiamo torturarci? Siamo una specie masochista inconsapevole e dobbiamo riesumare Freud per calmarci? Riprenderemo questo autogoal esistenziale, quando avremo qualche elemento tecnico in più e qualche luogo comune in meno nella testa, che il Dr. Antonio Favella ci svelerà.

Vince la Filantropia

Bill Gates e Warren Buffett, primo e terzo tra gli uomini più ricchi al mondo, donano una percentuale pari a metà dei loro immensi patrimoni alla filantropia. Quante volte ci siamo chiesti dove vengono investiti quella fiumana di soldi che ingrossano i portafogli dei Paperoni mondiali. La risposta non è così scontata. Pochi avrebbero pensato alla beneficenza e alle cause filantropiche. L’ultima ricerca della società Wealth – come si legge sul Corriere della sera- ha messo a conoscenza questo aspetto dei molto, molto ricchi. La loro vita è fondata sul business, sui lusso, sui divertimenti ma anche con un occhio non marginale ad attività di impegno sociale. Nella classifica dei 20 hobby più amati dai miliardari, al secondo posto sta il viaggiare, segue collezionare opere d’arte d’inestimabile valore. Shopping e capi firmati delle griffe internazionali più quotate al mondo. Al quinto posto c’è la politica, basti pensare all’attuale Presidente degli Stati Uniti. Altra attività molto ambita gli investimenti di grosse somme di denaro in vino e alcolici di alta qualità. Segue solcare le onde in competizioni sportive a bordo di navi iper tecnologiche.La navigazione e le barche risultano tra le passioni più forte del circuito dei supermiliardari. Molti sono quelli che si fanno costruire su misura la barca dei propri sogni. Il 15 per cento degli esponenti più ricchi amano il jogging e l’attività fisica, il tenersi in forma per poter godere dei loro immensi patrimoni. Un altro amore sono le auto extra lusso e il 14,5 per cento ammette di avere una grande passione per i motori scattanti. Dunque al nono e decimo posto si registra il collezionare di auto sportive e auto d’epoca. Il 13 per cento ha una passione sfrenata per lo sport in particolare il calcio. Hanno la squadra del cuore che alle volte è addirittura di loro proprietà. Mitica la passione per la lettura, per i testi rari, biblioteche di libri antichi, fino ad arrivare all’acquisto per 30,8 milioni di dollari da parte di Bill Gates, nel 1994, del “Codice di Leicester” manoscritto del XV secolo di Leonardo Da Vinci. Il 12 per cento ama partecipare agli eventi culturali e tradizionali del mondo. Il golf resta lo sport più praticato e non mancano i miliardari che amano dilettarsi in cucina. In calo l’hobby della caccia, un tempo tra i preferiti. Non possiamo dimenticare le collezioni di diamanti e gli investimenti in gioielli di alta gioielleria e in collezioni di pezzi unici di orologeria. Infine viene praticato lo sci, con tutti i lussi possibili immaginabili a partire dalle località prescelte.

La 500 Compie Sessant’anni 

La mitica 500 fu battezzata il 4luglio 1947 alla presenza di Giovanni Agnelli e Vittorio Valletta. Compie dunque 60 anni e continua a dettar legge sulle strade del mondo. Come si legge sull’Ansa, la prima 500 fu prodotta a Mirafiori e costava sulle 500 mila lire. Simbolo del boom economico, il modello della Fiat è un simbolo del Made in Italy. Lo è stato agli inizi e lo è tuttora. Ne esistono ancora 388 mila esemplari che circolano nei raduni e sono considerati veri e propri oggetti di culto. ‘Il Cinquino’ è simbolo di uno stile di vita. Caricato all’inverosimile ha scarrozzato generazioni intere. Ha trasportato famiglie e innamorati al mare, nelle domeniche assolate di agosto, quando era abitudine godersi le ferie. Uscita dal mercato nel 1975 quando le auto vendute erano pari a 2 milioni e 677313. Oggi i festeggiamenti toccano a Sergio Marchionne che l’ha rilanciata e riportata al successo. In sessant’anni i modelli sono stati rivisti più volte. La 500 culto rimane quella degli anni 60 ma tutti i vari modelli hanno segnato tappe indimenticabili. Oggi l’utilitaria più amata è alta un metro e mezzo è lunga 3,55 metri. Forme tondeggianti, design accattivante. La 500 versione Lusso ha conosciuto la sua fortuna per i suoi famosi “tubi” sui paraurti, quella Sport era amata perché riusciva a superare i 105 km orari. Ci sono poi versioni in cui artisti famosi ne hanno disegnato le fiancate. La 500 è stata largamente usata anche dalla cinematografia e nei fumetti, facendone per tanto tempo l’auto della borghesia italiani. Nel maggio scorso Lapo Elkann ha presentata una 500 tutta dipinta da immagini del Kamasutra. Per il suo “compleanno” si è scelto di rivisitare il passato, di rifarsi alla versione anni 50 usando tessuti vintage, tessuti a righe interne e loghi storici nella speranza di ripetere anche per l’ultima versione quel successo senza confini che conobbe la mitica 500. Un unicum nel panorama automobilistico.

La City Forest

L’idea è entusiasmante. Una città tutta inserita nel verde. Una nuvola green. Sarà realizzata in Cina ma il progetto è italiano dello studio Stefano Boeri architetti. La cittadina di Liuzhou avrà 40 mila alberi per 30 mila abitanti. Case, uffici, luoghi istituzionali, monumenti tutto sarà ricoperto da piante e alberi.La realizzazione di questa città foresta, laboratorio green living, è prevista entro il 2020. Tre i temi dominanti di questa City Forest: eliminare l’inquinamento atmosferico, puntare all’autosufficienza energetica e alla sostenibilità ambientale. Si prevede assorbimento di 10 mila tonnellate di CO2 e 50 t di polveri sottili e una produzione di 900 t di ossigeno.La città verrà costruita in una zona montuosa di circa 175 ettari. Sarà cablata del tutto e autosufficiente da un punto di vista energetico. Per il condizionamento degli interni verrà utilizzata la geotermia e i tetti saranno ricoperti da pannelli solari. Grande l’uso delle energie rinnovabili. Il progetto presenta una città da sogno con piante e alberi su tutti gli edifici presenti a Liuzhou. Si parla di 40 mila alberi e un milione di piante di più di 100 specie. Le piante riempiranno parchi, giardini, viali, vie ma anche le facciate degli edifici. Sarà un tuffo nel verde a tutto beneficio della salute, della qualità ambientale e del rispetto della biodiversità.Il Bosco Verticale di Milano, che sarà replicato in altre parti del mondo, così come la City Forest cinese saranno, con grande probabilità, i nuovi modelli di città futura. Non si può fare altrimenti. Le architetture urbane dovranno adattarsi più possibile al risparmio ambientale e, laddove possibile, migliorarne le condizioni. Il tasso demografico mondiale è il crescita mentre le risorse sono in fase discendente. Impossibile pensare di continuare a sfruttare il pianeta che ci ospita a questo ritmo. Ne va della sopravvivenza. Le menti più illuminate l’hanno capito e stanno correndo ai ripari.

Le Meraviglie da Visitare

Si comincia a pensare alle vacanze e ai luoghi da visitare per le nostre ferie. Da una classifica stilata da Tripadvisor emergono una serie di curiosità sui luoghi da sogno per una vacanza indimenticabile. Tra le 10 meraviglie al mondo svetta l’immenso tempio Angkor Wat in Cambogia. Al secondo posto la Grande Moschea di Sheikh Zayed negli Emirati Arabi. Al terzo posto la Cattedrale e Moschea di Cordoba in Spagna e al quarto la Basilica di S.Pietro in Vaticano. Si passa al Taj Mahal in India seguita dalla Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato in Russia. Al settimo posto la Grande Muraglia in Cina e poi il mitico Machu Picchu in Perù. Chiudono la classifica le 10 top al mondo Plaza de Espana a Siviglia e il Duomo di Milano. Nella classifica delle mete europee al primo posto troviamo la Cattedrale e Moschea di Cordoba, segue la Basilica di S.Pietro e la Chiesa del Salvatore a S. Pietroburgo. Al quarto posto Plaza de Espana a Siviglia e al quinto il Duomo di Milano. Segue la Torre Eiffel a Parigi e il Parlamento di Budapest in Ungheria. All’ottavo posto la Cattedrale di Notre Dame a Parigi. Chiude la classifica il Big Ben a Londra e l’Acropoli di Atene. Tre i 10 primi luoghi più visitati in Italia, al primo posto troviamo la Basilica di S. Pietro. Al secondo posto il Duomo di Milano e al terzo il Piazzale Michelangelo a Firenze. Seguono il Colosseo, il Pantheon e la Fontana di Trevi a Roma, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, Piazza Navona a Roma, Palazzo Ducale e la Basilica di S. Marco a Venezia.

Vaccini e Conseguenze

Multe fino a 7500 e rischio di perdere la potestà genitoriale. Questi i rischi per chi a partire dal prossimo anno scolastico decide di non vaccinare i figli. Queste le regole approvate nel decreto legge dal Consiglio dei Ministri, sull’obbligo della vaccinazione per l’accesso alla scuola. L’iscrizione agli asili nido e alle scuole dell’infanzia deve contemplare le vaccinazioni obbligatorie.
Scuole pubbliche e private. Pena l’iscrizione. In caso di mancanza, il dirigente scolastico deve segnalare entro 5 giorni, all’Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino per adempiere alle vaccinazioni richieste. Per i genitori che violano l’obbligo è prevista una multa che va da 500 a 7500 euro. Le multe vengono fatte dalle Aziende sanitarie. Le sanzioni sono applicabili per ciascun anno per l’intero percorso della scuola dell’obbligo. Il genitore che violi l’obbligo viene segnalato dall’Asl al Tribunale dei minorenni per la sospensione della potestà genitoriale. La decisione ha spaccato l’opinione pubblica. Si denuncia una mancanza di libertà del genitore riguardo le scelte sulla salute del proprio figlio. Si è aperto un ventaglio di polemiche e siamo solo alle fasi iniziali.

Passeggini Vuoti

Migliaia di famiglie si sono ritrovate al Colosseo per alzare i riflettori su una vera e propria emergenza, quella demografica. In Italia si fanno pochi figli. Troppo pochi. La società la subisce, la politica e le istituzione stanno a guardare. È un tema di cui si parla, si analizzano le conseguenze future, ma quando si tratta di fare leggi per agevolare la famiglia e la nascita di figli, tutto resta un fiume di parole. Inutili e ripetitive. Per l’iniziativa dei passeggini vuoti di fronte a uno dei simboli architettonici di Roma, non si è scelto un giorno a caso: la festa della mamma. “In questo giorno -dichiara Gianluca De Palo, presidente nazionale del Foro delle associazioni familiari-vogliamo porre al centro dell’opinione pubblica il tema dei prossimi vent’anni in Italia: il fatto che non facciamo più figli”. Mamme e papà hanno portato al Colosseo centinaia di passeggini e seggioloni vuoti, per richiamare l’attenzione in maniera plastica su una realtà molto sentita, ma per la quale non si fa abbastanza.Gli organizzatori hanno denunciato una triste condizione:”Oggi in Italia fare un figlio è una delle prime cause di povertà. I giovani e le donne vorrebbero fare 2 o più figli ma non è possibile, non riescono a realizzare i loro sogni”. Il mantenimento di un figlio ha costi proibitivi per chi ha un lavoro a reddito basso, la donna che studia prima di potersi realizzare vede scivolare via il suo orologio biologico. Ciò che serve per far crescere un figlio ha costi sostenuti, poche agevolazioni, e la situazione non migliora quando si devono affrontare gli anni scolastici. Il messaggio dell’iniziativa è chiaro: “Un Paese che non riesce ad assicurare ai suoi cittadini il minimo indispensabile per la sua crescita (un lavoro, una casa,una famiglia con figli) non va da nessuna parte”.

Insetti Mangia Plastica

Merito della ricercatrice italiana Federica Bertocchini una scoperta di grande interesse. La studiosa, che lavora in Spagna, presso l’Istituto di biomedicina e biotecnologia, assieme ai suoi colleghi, ha scoperto, quasi per caso, la capacità di alcune larve di insetto di digerire la plastica.La Bertocchini, che è anche allevatrice di api, nel pulire le arnie infestate dalle larve di insetti ha visto che questi insetti bucavano la plastica e proliferavano. Oggetto di questo processo di degradazione della plastica è la camola del miele o la tarma della cera. Questi insetti si cibano della cera presente negli alveari. L’interessante scoperta è stata pubblicata sulla rivista Current. Le larve sono oltre che di cera si cibano anche di plastica, soprattutto di polietilene, utilizzato per le buste della spesa, per le pellicole alimentari e i tappi per le bottiglie. Ci sono altri insetti mangia plastica in natura ma il verme la G.Mellonella risulta avere una capacità di degradazione della plastica superiore a tutti gli altri insetti plasticofagi. Gli studi continuano per verificare tutte le possibilità di questa scoperta che sarebbe di prima grandezza per la salute dell’ambiente.

L’Anarchico

Esclusi dalla mensa comune, a cui tutti i cittadini di un paese dovrebbero sedersi per consumare un piatto equo, la maggior parte di noi si lamenta e raccoglie briciole.

Il Pilota scende dal suo aereo e si ritrova con una proposta di contratto in cui si riduce lo stipendio del 28%, spacciato mediaticamente per 8%, o forse si sono sbadatamente dimenticati un 2. Senza distrazioni, questa vota, i redattori della nuova proposta di lavoro Alitalia, aumentano il numero dei voli da fare, in giusta congruenza con la riduzione dello stipendio. Interessante. Anche gli assistenti di terra, molto meno colpiti da questa riforma rinascimentale, si schierano con i piloti. Interessante. Comincia a serpeggiare il pericoloso germe della solidarietà, che di solito si scatena solo dopo una catastrofe, per poi esaurirsi per sfiancamento. Alla mensa di tutti i cittadini non ci sono nemmeno più i piloti della nostra “Compagnia di Bandiera”. Questo, è solo un piccolo, ma significativo esempio, della deriva sociale dell’Italia dei Valori. Evocativo esempio perché viene dal cielo azzurro, dalle Frecce Tricolori, dai padri che indicano con il dito il passaggio di un aereo come esempio di stupore. Qualcosa vola. Tutto invece precipita senza luoghi comuni: Università con programmi liceali, liceità nel superamento di esami dei nuovi professionisti, didattica tramandata su dispense in copisteria. Corsie di pazienti straboccanti come le scialuppe di salvataggio del TItanic, con i medici e i paramedici a tentare di salvare più vite possibili nel rispetto del budget. La salute budgettizzata è fantastico come concetto. Nel senso ti salvo se rientri nei conti, altrimenti ti accompagno. Questo è un quadro di Bruegel, destinato ad infittirsi di disperati, strizzati al punto tale da uscire dalla tela.

 

L’anarchico, seduto in disparte, medita e non parla. Richiama, con la sua presenza iconica, il concetto che non esiste uomo più pericoloso di un uomo che non ha più niente da perdere.

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