Migliaia di famiglie si sono ritrovate al Colosseo per alzare i riflettori su una vera e propria emergenza, quella demografica. In Italia si fanno pochi figli. Troppo pochi. La società la subisce, la politica e le istituzione stanno a guardare. È un tema di cui si parla, si analizzano le conseguenze future, ma quando si tratta di fare leggi per agevolare la famiglia e la nascita di figli, tutto resta un fiume di parole. Inutili e ripetitive. Per l’iniziativa dei passeggini vuoti di fronte a uno dei simboli architettonici di Roma, non si è scelto un giorno a caso: la festa della mamma. “In questo giorno -dichiara Gianluca De Palo, presidente nazionale del Foro delle associazioni familiari-vogliamo porre al centro dell’opinione pubblica il tema dei prossimi vent’anni in Italia: il fatto che non facciamo più figli”. Mamme e papà hanno portato al Colosseo centinaia di passeggini e seggioloni vuoti, per richiamare l’attenzione in maniera plastica su una realtà molto sentita, ma per la quale non si fa abbastanza.Gli organizzatori hanno denunciato una triste condizione:”Oggi in Italia fare un figlio è una delle prime cause di povertà. I giovani e le donne vorrebbero fare 2 o più figli ma non è possibile, non riescono a realizzare i loro sogni”. Il mantenimento di un figlio ha costi proibitivi per chi ha un lavoro a reddito basso, la donna che studia prima di potersi realizzare vede scivolare via il suo orologio biologico. Ciò che serve per far crescere un figlio ha costi sostenuti, poche agevolazioni, e la situazione non migliora quando si devono affrontare gli anni scolastici. Il messaggio dell’iniziativa è chiaro: “Un Paese che non riesce ad assicurare ai suoi cittadini il minimo indispensabile per la sua crescita (un lavoro, una casa,una famiglia con figli) non va da nessuna parte”.