Per 4 italiani su 10 l’automazione e l’high tech ridurrà i posti di lavoro anziché aumentarne. Una paura emersa nel rapporto Agi-Censis “Uomini,robot e tasse”. Uno stato d’animo altalenante quello che si respira attorno alla materia. Si profila un forte ritardo del Belpaese nel campo dell’innovazione e nella robotica, ma le stesse suscitano paure nel campo del lavoro. Il Paese non è pronto a ‘vivere’ una rivoluzione tecnologica di ampia portata. Un timore che accomuna soprattutto famiglie di livello socio- economico basso (66,7 per cento,due su tre)-dati ANSA-, o privi di studi superiori (59,2, tre su cinque). Dall’indagine emerge la paura di non avere le conoscenze giuste per interagire con soluzioni robotizzate speciali. Sono 4 su 10 gli italiani che temono una riduzione delle opportunità di lavoro. Soprattutto per chi non ha studi elevati e specialistici (43,8 per cento). Al contrario c’è un 33,5 per cento che pensa possa aprirsi panorama nuovo di opportunità professionali, di lavori basici e di supporto. Circa la metà degli intervistati ritiene che l’Italia resti nelle posizioni di retroguardia in campo internazionale e ci sia ancora da lavorare per ridurre il gas in tema di innovazione. I cervelli che devono scappare all’estero per specializzarsi e colmare le loro ambizioni ne sono un chiaro esempio.