Le relazioni complicate possono essere di diverso tipo: figlio/genitore, compagno/compagna, nuora/ suocera, amico/amica. Tutte con un denominatore comune: il disagio e la sofferenza. Il queste relazioni entrano in gioco strane dinamiche difficili da gestire e spesso causa di situazioni sgradevoli. Per arginarle occorre molta volontà e pazienza e, soprattutto, la volontà deve venire da entrambe le parti per raggiungere condizioni più vicine possibili all’ideale.
Personalmente mi è capitato una volta di vivere una situazione veramente complicata. Si trattava di una parente stretta che abitava e abita accanto a me. Dopo una bruttissima litigata, ci siamo evitate per anni. Nessuna delle due mostrava la volontà di ricucire il rapporto. Facevamo di tutto per evitarci. La complicazione nasceva dal fatto che abitando a fianco, facevamo attenzione a non uscire quando l’altra era fuori e viceversa. Tra noi non c’era relazione attiva ma silenziosa ed era resa più complicata dal rapporto i sangue. Chiaramente questa relazione finiva per coinvolgere altre persone a noi vicine, rendendo la situazione assai complicata. Sarebbe bastato un chiarimento ma nessuna delle due parti era intenzionato a fare qualcosa perché la situazione ritornasse quella precedente il bisticcio. Ognuna chiusa a riccio abbiamo proseguito così per parecchio tempo. Poi una parola da parte mia ha riaperto le porte di quel rapporto che però è rimasto freddo e distaccato.