La Forza del Selfie

La lettura della seguente frase “Nell’era dei selfie specchiarsi nell’altro è rivoluzionario” mi sembra particolarmente interessante. Secondo le stime-fonte ANSA-, in media, ognuno di noi passa 5 anni della propria vita collegato a Internet, 11 davanti alla tv. “Con quante persone potremmo connetterci se ci prendessimo la briga di guardarci negli occhi gli uni con gli altri? E come cambierebbe la percezione che abbiamo del mondo?”. Quando si pensa a condizioni di solitudine, fragilità, povertà ci immaginiamo sempre situazioni astratte, lontane, virtuali, generalizzate, un fenomeno sociale da guardare alla televisione o un articolo di cronaca nera da presentare e conquistare il massimo dell’audience. Invece quel vissuto è lì. È un amico, un compagno di scuola, un parente, un vicino di casa. Rapportarsi con gli altri non è mai troppo facile. Nell’era dei selfie dove ci si specchia solo negli schermi dei propri smartphone, specchiarsi negli occhi dell’altro è difficile, ma rivoluzionario. Apre un mondo nuovo fatto di percezioni profonde, di parole rassicuranti, di vissuti comuni, di sensazioni rare. Un confronto diretto apre un mondo nuovo. I gesti e le parole diventano non solo utili ma necessarie. Le emozioni diventano sensazioni uniche e avvolgenti. Oramai lo stile di vita, frenetico e sfuggente, porta a guardare il mondo e le persone in modo superficiale. È un guardare e non vedere. C’è un universo intero di persone sofferenti. Tutto è visibile. Tutto è alla luce del sole. Ma resta fuori della porta di casa. Eppure basterebbe poco: una telefonata, una chiacchierata, un’uscita per un caffè. Ma non c’è tempo né voglia. Basta un selfie, un sms, un email. Importanti, niente da dire ma insufficienti a creare un confronto vero, una comunicazione aperta.
Eppure ci sarebbe un immenso bisogno di incontrare l’altro, di dargli la mano, di aprirgli il cuore raccontando le insoddisfazioni, i dolori, le pene. Chiedergli consigli, confrontare le idee e aiutarsi nei momenti più bui. Ma farsi un selfie e poi inviarlo è più facile e anche……più vanitoso.

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